in c'est la vie, Coppia

Ho testato: convivere con Dr. House

  • 16 Maggio 2014
  • By elise
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Ho testato: convivere con Dr. House

Era lunedì sera e io  mi godevo una serata di quelle tranquille a “sciallo” (si dice così nel nuovo mondo dei gggiovani giusto? no perchè sto cercando di stare al passo coi tempi…) sul divano con un bicchiere di vino quando è arrivata la fatidica telefonata: “Pronto amo mi sono fatto male giocando a calcio sto andando al Pronto Soccorso ti aggiorno”.

Verdetto: “rottura del crociato”. Del cheee? 10 giorni di stampelle e di altrettanti gioiosi istanti. Siccome sono una ragazza ottimista, in fondo, penso. Ah beh che fico, sarà un po’ come stare con Dr. House! Evviva. Un’esperienza in più! (Sì le serie TV americane fanno molto male a volte).

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Me lo immaginavo già un po’ tenebroso (che sia biondo è solo un dettaglio) e incazzato, con quella camminata un po’ sbilanca che fa tanto “duro”.

Peccato che non avevo considerato tutti i lati negativi annessi alla situazione.

– 1. La stampella di Dr. House prima di tutto è una (e non guasta), e poi è di legno. Quel che mi fa un po’ “wild” per intenderci. E qui non ci siamo. Il metallo mi sa forse un po’ troppo d’ospedale.

C_3_Media_1111817_immagine_xlProbabilmente a questo punto farei come Carolina, moglie di Kakà. Io e la mia Vuitton Tre Metri davanti a te.

O come Vic.

david vic spiaggiaTe, lo sfigato con le stampelle stai dietro eh! Io già sono costretta a nascondermi sotto il cappello.

-2. Il riposo forzato. Questa è davvero una brutta cosa. Ma di quelle brutte brutte. Lui sul divano, un’espressione di dolore perennemente (o quasi) sul volto. “Mi dai l’acqua?” “hai pensato a fare il ghiaccio?” “me lo dai il ghiaccio” “mi metti la scarpa?” “mi togli la scarpa?” “Hai aperto in camera?” “le tapparelle son chiuse?” “i piatti li,nellavandino, sono ancora da fare?” “i giochi della bimba riesci a sistemarli?” “dovrei mettere un cuscino sotto la gamba. Mi aiuti?” “no, forse è meglio toglierlo il cuscino” …. Ma Dottor House mica viveva da solo? Che poi io mica sono Suzy Pecora. Non ho mai avuto la vocazione da infermierina.

milito

– 3. Il rumore “clic” “clic” “toc”. Un rumore inquietante. Soprattutto quando il soggetto in questione si azzarda a cercare di aprire le porte, o peggio, RIORDINARE CASA (uh che bello Sophia c’è la puntata di Peppa “Una casa in ordine” -maledetto sia chi abbia concepito quella puntata-) con un tocco di stampella. Un rumorino pari a quel “tic tac” del capitan uncino.

– 4. Non può ballare. No certo,  non ho mica per abitudine di mettermi a ballare la zumba a casa la sera dopo cena. Ma si da il caso che mancano circa 10 giorni ad una cerimonia importante. Il matrimonio della  mia migliore amica. Di cui sono testimone. Il mio personalissimo “Pippa Day” insomma. Niente balletto ammiccante abbracciati mano nella mano, occhi negli occhi… (ah no, non è questo che si fa ai matrimoni degli altri?). Lui però almeno su questo punto ha cercato di rassicurarmi. Si sta già allenando a riguardo.

By elise, 16 Maggio 2014
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