in Casa, Salute

Il carico mentale: cos’è e come prevenirlo

  • 14 Novembre 2017
  • By elise
  • 3 Comments
Il carico mentale: cos’è e come prevenirlo

Dalla Francia agli USA si sta facendo spazio un’espressione fino a poco fa sconosciuta ai più: “il carico mentale”. La piaga del secolo, una trovata di marketing o la scoperta dell’acqua calda?

Carico mentale: cos’è?

Il carico mentale è nella maggior parte dei casi attribuito alle donne nonché soprattutto alle mamme. Per carico mentale si intende un sovraccarico di incombenze, faccende, appuntamenti, tutti da ricordare e da organizzare in mente. Oggi la società ci vuole sempre più efficienti, sempre più multitasking e mentre il tempo sembra sempre meno dobbiamo fare i conti con la famiglia, la cena da mettere in tavola, i bambini da accudire, i compiti da organizzare, gli appuntamenti (quelli lavorativi, con le maestre, con il pediatra, con gli amici della tribù…) le consegne per il lavoro, la gestione della casa e del nucleo famigliare al gran completo. Perché anche se al giorno d’oggi mamme e papà dovrebbero e possono assolutamente essere intercambiabili, troppe volte la maggior parte dei compiti della casa sono attribuiti o direttamente gestiti dalla mamma (forse perché ammettiamolo, molto spesso ci mettiamo meno a farlo direttamente noi…)

Arriva però un momento in cui questa to-do-list infinita inizia a far male.

Lo spazio non è mai infinito. Soprattutto in testa.

Carico mentale: come riorganizzare mente e vita?

Io sono sempre stata una persona abbastanza combattiva e tenace nonostante le apparenze. Per me il “non mollare mai” è quasi sempre stata una filosofia di vita e purtroppo ho sottovalutato quel famoso “non tirare troppo sulla corda che alla fine si spezza”. Così dopo mesi ad impilare nuovi progetti, nuove collaborazioni e grandi novità professionali ma con lo stesso tempo di sempre sono letteralmente crollata, un po’ tipo pera che cade dal pero (appunto).

Ho pianto e mi sono sentita prosciugata. Ho pianto con una mano sulla tastiera del pc, il cellulare che continuava a squillare ed illuminarsi, e l’altra mano intenta ad afferrare un cappottino taglia 2 anni.

Ho pianto mentre aggiornavo l’agenda, controllavo gli orari del pullman, pubblicavo un post e tiravo fuori dal freezer la carne per la cena.

Ho pianto alla domanda: ci sei per la riunione del 10?

Ho pianto cercando di ricordare quali erano gli impegni della settimana e soprattutto per cosa esattamente fosse stata fissata questa famosa riunione delle 10.

Ho pianto perché all’improvviso ogni cosa in più, ogni domanda, ogni minimo minuscolo tassello in più da infilare nella mia catena di montaggio era per me impossibile da gestire. Perché ad un certo punto si vive nell’accumulo di “lo faccio dopo” e per vederci chiaro bisognerebbe quanto meno riuscire a scalare questa montagna di impegni che si è arrotolata lì, tra cervello e gli occhi.

L’unica cosa da fare in quel caso? Fermarsi. E schiacciare il tasto reset.

Nonostante io lavoro prevalentemente sul web, scrivere sulla carta per me ha un grande potere terapeutico nonché pratico. Mi aiuta tantissimo a ricordare per davvero tutto.

Così mi sono attrezzata e organizzata.

Ho preso due agende. Una più personale da portare in giro con me, l’altra più grande dove scrivere appuntamenti, impegni e appunti in maniera più dettagliata.

Ad aiutarmi parecchio anche i planner di Mr. Wonderdul. Ho preso sia quello settimanale che quello giornaliero. Sul primo, la domenica sera, metto per iscritto tutti gli impegni della settimana. Dalla riunione di redazione a quella per la scuola, dai press day alla lezione di danza di Sophia, dall’appuntamento di lavoro fino a quello con il pediatra ma anche alcuni bisogni personali d’obbligo del tipo: qui parrucchiere, spesa, oppure “tale giorno mattinata libera” in modo tale da capire e avere chiaro sotto agli occhi quali saranno le giornate più impegnate e quali saranno i momenti “jolly”.

Ogni mattina invece riempio il planner giornaliero con la mia to do list quotidiana. Questa sarà più dettagliata e avrò così tutto sotto controllo. Non solo a livello di appuntamenti ma anche per quanto riguardano compiti e cose da fare tipo: mandare mail a… chiamare tizio… pensare alla lavatrice… entro le due mandare questo progetto a …

Questo lavoro ogni giorno, ogni mattina davanti al caffè delle 05.00 ha il compito di aiutarmi a svuotare la mente rendendola più libera, più creativa, più leggera.

Altri consigli per combattere il carico mentale?

  • Puntare la sveglia un’ora prima al mattino, per iniziare con calma la giornata ed organizzare mente e giornata.
  • Regalarsi almeno un piccolo piacere al giorno. Che sia la puntata della propria serie preferita alla sera sul divano, che sia un caffè con le amiche o un’ora tutta per sé (anche un po’ di shopping non guasta, così come un bel libro da leggere)
  • Imparare a delegare.
  • Essere più realista per quanto riguardano le consegne e prendere sempre un giorno in più per prevenire in partenza gli eventuali imprevisti.
  • Prendere una pausa e disconnetterci completamente per qualche ora al giorno. Evitare il “non stop” come la peste.
  • Svegliarsi prima, svegliarsi presto e sfruttare le energie del mattino piuttosto di quelle della sera. Andare a letto presto e preservarsi.
By elise, 14 Novembre 2017
  • 3
3 Comments
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Social Networks
About Me
Colleziono borse, a mano o sotto gli occhi. Le marinière sono la mia Madeleine de Proust e il tulle una filosofia di vita!
Seguimi su Google+
Pinterest
Contatti

Per info e/o collaborazioni, scrivete a Fulvio Aniello

Per contattarmi personalmente, scrivete a Elise Lefort

Instagram API currently not available.