in c'est la vie, Genitori e figli

Le cose che non vorrei nel 2015

  • 31 Dicembre 2014
  • By elise
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Le cose che non vorrei nel 2015

In questi giorni sto pensando, ripensando, riflettendo e rimurginando sui miei solito buoni propositi per il 2015. Ossia quel tipo di cose che pianifico ad ogni inizio di nuovo anno e che porto avanti per due settimane circa (seee quando va bene).

Che poi, io, i buoni propositi li stilo anche a settembre (perchè mi sento in colpa di non essere riuscita a portare avanti quelli di gennaio). Insomma una tragedia.

Sapete cosa vi dico? Quest’anno nulla. Quest’anno si sciopera. Quest’anno ce la scialliamo (che poi non abbia mai capito cosa  voglia dire “sciallarsi” è un’altra cosa. Ma trovo che la parola “scivoli bene”. Insomma ci sta. Ecco. Per il 2015 voglio potere dire, inserire, scrivere parole a caso. Così.)

So però quello che non voglio più. Quello che in questo 2015 non VOGLIO PIU’ VEDERE NE SENTIRE.

– I leggings indossati a mo’ di pantaloni. S’ lo so. L’ho già detto mille volte. Appunto. ORA BASTA. E’ tempo di finirla.

– Le scarpe ortopediche griffate e spacciate come must-have assoluti. Anche no. Pure se firmate da una famosissima Maison.

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foto di Chloé (droits d’auteur oblige)

– La gente che sbadiglia in metro senza coprirsi la bocca. Per la serie: VOMITO.

– I lunatici. Della serie oggi mi piaci domani non so. Oggi ci vediamo per un caffè, un aperitivo, una gita le vacanze magari, domani ti ignoro che è meglio. Ecco. State pure alla larga.

– L’arroganza e la mancanza di personalità.

– Un’astrologa. L’ultima volta mi ha praticamente predetto l’Apocalisse. Dopo mature riflessioni, ecco, l’anno prossimo preferisco non sapere.

– Scendere a compromessi. Troppe volte mi è capitato di fare passare le mie esigenze per ultime, con le relative conseguenze.

– Il trikini. Vi prego bruciateli tutti.

– Gli uomini con pantaloni stretti, risvoltini e mocassini senza calzini. Dai.

-La (mia) timidezza.

– Bambini con pantaloni troppo corti.

– Bambine con scarpine col tacco. Magari pure di plastica.

– Dimenticarsi(mi) il  contorno occhi mattino e sera! Che poi continuo a sognare di avere occhi pieni di rughe al mio risveglio… Un sogno incubo ricorrente ultimamente… Sarebbe da analizzare! Oh  no, sia mai! Che poi finisce come la mia esperienza con l’astrologia!

– Quell’orrendo aggeggio per farsi le selfie. Che poi mi servirebbe pure… io c’ho il braccio corto… ma mi rifiuto. No, no e no.

– Gli stickers per unghie (che poi io ho pure adottato la tendenza senza volerlo. Con la differenza che gli stickers incollati alle mie unghie sono quelli di Frozen…) e la Nail Art in generale.

– I papiri di lamentele, sfoghi e presunti moralismi su Facebook. Dovete fare i conti con qualcuno? ALZATE LA CORNETTA!

– La schiuma spray a carnevale. Sì lo so, è presto per pensare a Carnevale ma dopo l’anno scorso meglio prevenire che curare. Ho temuto di più nell’attraversare la piccola piazza del quartiere di quanto posso tremare all’idea di passare tra i piccioni in Piazza Duomo. Non so se rendo l’idea…

– Sentire la sigla di Peppa Pig più die (se ho scritto “die” anziché “due” non  credo sia soltanto per un  banale errore di battitura…) due volte al giorno

– Le mie borse e le mie scarpe riordinate (male) da Lui

– Combattere quell’ansia che mi circonde da quando sono diventata mamma. Io sono sempre stata quella del “non si mettono i bimbi sotto la campana di vetro”. Sono sempre stata quella “alla mano”, quella che non si faceva troppi problemi. Quella un po’ spartana. Da quando lei c’è tremo al pensiero di prendere la  metro. All’idea che possa cadere, all’idea che ci possa essere un incidente. All’idea che possa perderla. Che possa perdersi. Che possa farsi male cadendo dalla scala mobile. All’idea che qualcuno possa farle male. Qualche giorno fa, le ho trasmesso così tanta ansia che lei ha preso paura, nascondendosi immobile per 5 minuti nelle mie gambe. Ecco. Se mai dovessi avere un solo buon proposito allora sarà quello. Lasciarla libera. Libera di sperimentare. Libera di sbagliare. Libera di scontrarsi  con gli altri e con il mondo. Libera di cadere. Per poi meglio rialzarsi.

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By elise, 31 Dicembre 2014
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