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Ognuno in camera sua!

  • 8 Aprile 2016
  • By elise
  • 2 Comments
Ognuno in camera sua!

Il sonno dei neonati, dei bambini, è importante. Direi addirittura fondamentale. Sì, ma quello di mamma e papà?

Ah ah. Sì lo so. Fa quasi ridere parlare del “sonno di papà“. Su “quello di mamma” invece  ci sarebbero un paio di cose da dire.

Sul cosleeping, o ancora bed-sharing, mi sono espressa più e più volte.

Per me è no, no e ancora no. Questo per vari motivi:

Sicurezza. Un incidente arriva sempre troppo velocemente, improvvisamente e no, non capita “sempre agli altri”. Dormendo con i propri figli, significa anche rischiare (consapevolmente) che succeda quel che non dovrebbe mai succedere. Tra cadute e soffocamenti.

Comfort. Ma dai veramente volete dirmi che si sta comodi a dormire  con i bambini? L’ho fatto anch’io eh. Non starò qui a fare da moralista. E di quelle notti, più che baci e abbracci, ricordo calci nei reni, un sonno in  bilico, e una bimba caduta tra il letto e il comodino, incastrata a testa in giù. (Sì lo so… ora come  ora fa tanto ridere. Sul momento, anche no).

Intimità. Il letto matrimoniale dovrebbe essere il rifugio della coppia. Il luogo dove ogni tanto, quanto meno di notte, ci si ritrova in due, senza dover fare spazio a doudou ed unicorni vari, senza rigurgitini qua e là, senza ciucci da ritrovare tra le coperte alle 4 di mattino, senza…. (no vabbé la lista è fin troppo lunga).

 

Con Petit Frère tutto ciò è  sempre stato  molto più complicato. Come ho già spiegato, causa cesareo, ho prediletto la comodità per quanto potessi, e dovendolo allattare (molto spesso) ho scelto di tenerlo accanto a me.

Rinunciando così a notti serene e al sonno riparatore.

Poi è giunto il momento di dire basta.

Perché è giusto. Per noi. Per me. Per lui. Per sua sorella anche. Lei infatti chiedeva di poter dormire con lui nella cameretta.

Ansia. Un respiro profondo. E poi la soluzione.

Il migliore aiuto per una mamma in preda all’ansia e le preoccupazioni? il device Smart Baby Monitor UGrow di Philips Avent.

Piccolo e discreto, si adatta a ogni ambiente (può essere posato sul comodino oppure appeso al muro); ma soprattutto ad ogni mamma e alle sue esigenze.

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Collegandolo in modo sicuro, veloce e facile al proprio smartphone (se ce l’ho fatta io posso assicurarvi che sia alla portata di tutti), si potrà così monitorare il bambino sempre e dovunque. Anche fuori casa. Un dettaglio fantastico perché permette di potere anche dare un occhio al proprio figlio mentre lo si lascia con altri, che siano i nonni oppure una baby sitter.

Noi abbiamo tentato l’esperimento con Petit Frère. Sì… è stato difficile.

A questo punto aprirei e chiuderei una parentesi. Credo si faccia presto a dire questo sia collegato al carattere del bambino.  Credo che in realtà molto dipenda anche dai genitori. Io, per partito preso, perché è maschio, perché è il secondo, per i sensi di colpa che ne so, ho sempre detto fosse più “complicato” della sorella maggiore. In parte sarà anche vero. Sicuramente però, con Poussinou ero molto più decisa e intransingente.

Pazienza. Siamo mamme mica robot.

Torniamo a noi e all’esperimento.

Ho iniziato con un caffé. Un caffè da sola, in santa pace, senza neonato indemoniato tra le braccia, una tetta al vento e il terrore di bruciarlo con il caffè bollente.

Petit Frère? In camera sua, nel suo lettino. A tranquillizzarlo, una dolce melodia fatta partire da me in diretta dalla cucina, grazie al mio smartphone  collegato al device. Se la musica non basta, si potrà anche calmare bebé a distanza, parlando con lui tramite il baby monitor.

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Mi sono poi spinta più in là, andando a sbrigare alcune facende qua e là per la casa. E se il bimbo piange? UGrow (la mia tata preferita, anche un filo bacchettona) mi avvisa subito, con un messaggio tempestivo.

Ultimo dettaglio che a me è servito tanto: le notifiche su temperatura e umidità. In cameretta, ahimé abbiamo problemi di infiltrazioni e umidità. Una vera seccatura. Quando l’ambiente diventerà troppo umido per bebè riceverete un avviso. Per quanto mi riguarda mi è stato di grande aiuto.

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Smart UGrow Baby Monitor permette di monitorare il bambino su smartphone e tablet e consente fino a 10 account. Così da poter permettere anche al papà direttamente dall’ufficio, ma anche ai nonni, di vedere il piccolo… e pure di scattare lui qualche foto a distanza!

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E ora di notte, avremo una sicurezza in più, la possibilità di sorvegliare, calmare e tranquillizzare Petit Frère questo anche direttamente dal lettone. Da lettone a lettino.

Mi sembra quasi un sogno.

By elise, 8 Aprile 2016
  • 2
2 Comments
  • Auria
    14 Aprile 2016

    Ça marche vraiment?
    J’aime pas trop l’idée de surveiller bébé mais pourquoi pas transformer sa vie en realTv pour les gds-parents en France

    • elise
      15 Aprile 2016

      Franchement oui! Je trouve ça assez sympa en plus. Par contre c’est hyper sensible. Au moindre “ouin” la App t’envoie un message 😀
      L’image est super… et c’est sympa oui pour les grands parents! Un peu grande fratello je l’admet… mais bon… ils n’ont pas encore l’age de se rebeller 😀

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