Una casa piccola, una cameretta, un terzo figlio: dove lo metto?
Da bambina mi piaceva sfogliare l’album di famiglia e soffermarmi su una delle prime fotografie scattate dopo la mia nascita: una culletta d’altri tempi. Bianca, e soprattutto, con un bel velo bianco. Mi sembrava la culla di una piccola principessa.
Quando è nata Sophia, abbiamo invece ereditato del lettino neonato di famiglia. Un lettino a sbarre bianco, più grande e sfruttabile più a lungo. Lettino usato poi anche da Jules. E per la terza arrivata?
Quale culla scegliere quando si ha poco spazio
Ormai non è più un segreto: con l’arrivo del terzo ci siamo messi alla ricerca di una nuova casa, avendo un trilocale con una sola e piccola cameretta. Cameretta già piccolina per due, figuriamoci per tre! Anche se sono sempre stata della filosofia “ognuno in casa camera propria” volevo far in modo di evitare di svegliare gli altri due (anche se alla luce di oggi sarebbe più opportuno dire “evitare che gli altri due sveglino la piccolina”).
Io avendo il sonno piuttosto pesante (quando piangeva Sophia era Lui a svegliarmi di notte ma si sa, l’età avanza per tutti e oggi sono sempre e solo io a svegliarmi) preferivo averla vicina, a portata di braccia. Tuttavia però ho volutamente evitato il side bed, la famosa culla attaccata al letto di mamma e papà, preferendo di gran lunga abituarla sin da subito a stare nel suo lettino. Allo stesso tempo però, volevo fortemente una culla che prendesse poco spazio, fosse confortevole, gradevole agli occhi, e facilmente “spostabile”. Un po’ come quelle cullette dell’ospedale che si portavano in giro. Mia sorella mi ha raccontato di un suo amico che per l’arrivo della sua bambina ha tra l’altro proprio optato per l’acquisto di una culletta trasparente. La stessa del reparto maternità. Mah.
Culla Stokke sin dalla nascita
Da tempo mi ero innamorata dei lettini Stokke e specialmente della culla Stokke Sleepi Mini, piccolina, tonda, bianca, e possibilmente con il velo. Quella che mi ricordava la famosa foto, nell’album di famiglia. E con l’arrivo di Lola Rose questo mio desiderio si è avverrato per davvero! Sfizio o reale necessità? Mi sono anche chiesta se non avessi scelto pensando troppo al cuore e non tanto alla ragione. Una casa piccola. Una camera da letto nemmeno così spaziosa. Insomma… ci sarebbe poi stata?
La realtà è stata migliore di quanto la avessi immaginata. La culletta Stokke è stata collocata in camera di mamma e papà, tra il letto matrimoniale e il comò, davanti all’armadio con lo specchio. La spostiamo qua e là, ogni tanto in un angolo della camera, di notte più vicina al letto. Quando invece ci ha preso la voglia di imbiancare di nuovo la nostra camera, l’ho semplicemente spostata nel salotto, per una giornata intera, lasciandola dormire indisturbata.
Culla Stokke Sleepi Mini recensione
Se vi dicessi che l’ho montata da sola, in un pomeriggio, mentre la piccola dormiva nella navicella ci credereste? (La cruda verità è che se avessi aspettato Lui probabilmente sarebbe ad oggi ancora imballata…)
Facile, intuitiva (come per gli altri prodotti Stokke anche questa si monta davvero facilmente. Basta armarsi di pazienza) e comoda. Sono state in tante le mamme che mi hanno chiesto un parere sincero.
Ne vale la pena?
La bambina ci dorme davvero volentieri?
Non è scomodo trovare il necessario per il lettino tra lenzuola e copertine?
Sì. Vale tutto, anche e soprattutto il suo prezzo. Da quando l’ho messa dentro per la prima volta, Lola Rose ci ha sempre dormito benissimo. Nonostante sul sito di Stokke (ma anche nei punti vendita) si trovino lenzuoli e copertine tonde per adattarsi perfettamente al materasso della Stokke Sleepi Mini, io ho scelto di usare i tanti nostri Swaddle e funzionano alla perfezione. Il materasso tondo non è affatto “problematico”, anzi. Noi abbiamo scelto il paracolpi sempre Stokke, essendo bianco, semplice e perfettamente adatto.
Stokke Sleepi Mini quanto dura?
Per tutta la vita! Ora Lola Rose ha quattro mesi e sta ancora benisismo nella Sleepi Mini. Certo, non ci starà ancora a lungo e punto a prendere il kit per ingrandire il lettino (non senza malinconia… questa piccola culla tonda mi mancherà da morire). Infatti trattasi davvero di una culla evolutiva, diventerà quindi un lettino a tutti gli effetti. Da usare con il materasso “alto” ancora per un po’ per poi abbassarlo quando la bambina sarà in grado di tirarsi su.
E poi? E poi verrà tolta una parte del lettino, lasciandolo basso e “aperto” permettendo alla bambina di salire e scendere dal lettino da sola come nei lettini montessoriani.
E quando diventerà poi davvero troppo piccolo? Io ho già in mente un paio di idee sula sua “riconversione”. Siete curiosi? Vi toccherà aspettare un po’…
