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Metodi educativi per bambini a confronto

  • 16 Aprile 2021
  • By elise
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Metodi educativi per bambini a confronto

Esistono moltissimi libri, tesi, scuole di pensiero sull’argomento. Ma ci sono metodi validi? Metodi che funzionano meglio di altri? Perché per alcuni la genitorialità sembra essere una passeggiata mentre per altri somiglia più alla scalata di una montagna? C’entra il carattere del bambino, quello dei genitori, oppure le regole e il tipo di educazione che si decide di dare al proprio bambino? Ne abbiamo parlato con Elise di Maison Leon durante una delle nostre French Pills in diretta su Instagram.

Bambini ed educazione: cosa cambia da un paese all’altro?

In occasione della diretta settimanale abbiamo messo a confronto alcuni principi educativi italiani e francesi. Spesso si tende a dire che i bambini francesi siano apparentemente più educati. Ma sarà così veramente? Così come invece, i bambini italiani sarebbero più coccolati, più rassicurati, cresciuti con maggiore benevolezza. Facciamo chiarezza.

Il metodo perfetto non esiste e possiamo affermare che ci sono varie falle a casa di uno o dell’altro. E se il segreto fosse, appunto, di pescare il meglio da ambo le parti e provare a mixarle?

Quando si inizia attivamente l’educazione del bambino? Nel pancione!

Sin dall’inizio della gravidanza, le future mamme sono più intente ad informarsi, leggere, studiar(si) ed analizzarsi. Il rischio? Ovviamente quello di agitarsi e di passare accanto della propria gravidanza. Io sono francese ma ho vissuto le mie tre gravidanze in Italia. Le domande che ho sentito di più? “Quando nasce?”, “dove partorirai?”, “allatterai?”, “dove dormirà il bimbmo/a?”, “la casa è abbastanza grande?”, “quanti figli volete?”. “era voluta o capitata questa gravidanza?”, “chi ti terrà il bimbo?”, “lo metterai al nido?”, “come ti senti? hai paura per questo cambiamento?”…. diffido chiunque sia alle prime armi in quanto genitore, a mantenere calma e serenità con questo tipo di domande.

La curiosità, anche se spesso di buona fede, rischia di diventare velocemente morbosa, fuori luogo, e talvolta quasi pericolosa aumentando a dismisura lo stess della futura mamma.

Ispiriamoci a tutti coloro che vivono la gravidanza come un momento speciale e delicato, che appartiene solo ai futuri genitori. Anche per quanto riguardano le domande e altre curiosità vale la massima “Less is more…”

Lasciar piangere i bambini si o no?

Senza entrare nel merito di alcune metodologie, la mamma dovrebbe sempre accorrere se sente il bambino piangere? Pare di no. Capiamoci, nessuna mamma lascerebbe suo figlio piangere a dirotto senza battere ciglia. Tuttavia, il pianto è anche l’unico modo che abbiano i bambini piccoli per poter comunicare. Prima di accorrere al primo micro suono, sarà un bene cercare di “capire” e studiare il pianto del bambino. Fare una “pausa” e osservare a distanza la reazione del piccolo che sì, potrebbe anche calmarsi velocemente da solo. Prima di accorerre da lui quindi, sarà meglio aspettare un breve istante, aiutandolo così a sviluppare questa capacità. Chiaramente parliamo di “breve pausa”, non deve durare un’eternità.

Bambini e cibo: quali sono le regole da adottare?

L’Italia è tra le culle della gastronomia e senza dubbio il paese della genuinità a tutto tondo, a partire dalla cucina. Apparentemente, per qualcuno nato all’estero, l’Italia è un paese in cui si mangia molto. Forse anche troppo. Io, cresciuta a piccoli “goûters” pomeridiani, ho scoperto non senza stupore le merende a base di pane e olio, salumi e focaccia. Eppure quelli che ai miei occhi sembravano veri picnic fuori orario erano invece apparentemente più copiosi delle mie merendine, quello sì, ma sicuramente più salutari, senza ombra di dubbio.

Quello che sarebbe meglio salvare dal lato francese invece, è: “non si mangia fuori orario”. Niente dispensa self service, niente biscotti da sgranucchiare a qualsiasi orario, niente accesso al frigorifero, niente merenda extra ingiustificata, fosse anche un pezzo di focaccia.

Sarà quindi meglio optare per alcune regole chiare e semplici sulle quali non transigere: si mangia a determinati orari, e si assaggia tutto ciò che c’è nel piatto. Niente menù personalizzato. L’obiettivo è ASSAGGIARE, PROVARE, SCOPRIRE gusti e sapori sempre nuovi. Spezie, ortaggi e frutti particolari, non bisognerebbe avere mai timore di proporre delle novità al proprio figlio. Magari coinvolgendolo in cucina, per incoraggiare la sua curiosità verso tutto ciò che non conosce.

Come insegnare la pazienza ai bambini

Si dice spesso che bisogna portar pazienza con i bambini. E se invece fosse il contrario? O meglio, e se fossero i bambini a dover portar pazienza con i loro genitori? Al giorno d’oggi, quel che spesso si rimprovera alla nostra generazione è di crescere i cosiddetti “bambini Re”. Nell’era del “tutto e subito”, ci siamo dimenticati di insegnare l’arte della pazienza. Eppure, ne avremmo tutti grandemente bisogno. A tutti noi credo, sarà successo di essere interrotti dai bambini nel bel mezzo di una conversazione. Sono in molti infatti a fermarsi, e dare le attenzioni al bambino quando invece dovrebbe imparare ad aspettare il proprio turno.

Perché coltivare vita, interesse e intimità oltre i figli?

Diventando genitori è favoloso ma può diventare anche faticoso, stressante, alienante. Eppure, qual è l’aspetto fondamentale per crescere bambini felici? Essere in primis, genitori felici. Ed è per quello che andrebbero coltivati hobby ed interessi, dallo sport al cinema, dall’aperitivo con le amiche alla pizzata con i colleghi.

E anche se il tempo corre, se le giornate corrono, cascasse il mondo, imparate a ritagliarvi del tempo. Per voi, e per la coppia. Momenti da vivere solo o in duo, figli esclusi.

Poche regole ma bene inquadrate.

Inutile girarci intorno… tutti noi abbiamo già vissuto quel tipo di giornata in cui si ripete “no” in continuazione a mo’ di disco rotto, senza mai trarne giovamento. I “NO” portati all’eccesso infatti, perdono considerevolmente di valore, ma soprattutto di credibilità. “Il troppo stroppia”, e vale lo stesso per i no e altri divieti. Ecco perché potrebbe essere fondamentale trovare una “quadra”, una lista di regole inerenti alla vita in famiglia e all’educazione condivisa con i propri figli, garantendo loro sempre la massima libertà, nei limiti concessi.

Troppe regole, ferree per di più, non servono a niente. Mettetevi d’accordo su alcuni punti salienti, che costituiranno le vostre frontiere attorno alla libertà, o meglio, che delinearanno tutta una serie di comportamenti più o meno autorizzati. Perché no sceglierle e delinearle proprio in famiglia, rendendo partecipi anche i bambini e quindi responsabilizzandoli?

Immaginatevi una tela, un quadro. Un quadro i cui lati simbolizzino i confini da non oltrepassare, incorniciando invece tutta la libertà concessa. Ecco perché le regole, quelle da non infrangere, andranno scelte con cura. Quelle saranno i punti di non ritorno. In mezzo, il resto, tra cui alcune cose sulle quali si potrà anche “chiudere un occhio”.

Qui sotto invece, se volete saperne di più, ecco il video della diretta Instagram di venerdì 9 aprile sul profilo di @maison_leon

By elise, 16 Aprile 2021
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