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Montessori no? Montessori sì?

  • 8 Febbraio 2015
  • By elise
  • 2 Comments
Montessori no? Montessori sì?

Quindi al giorno d’oggi, pare, che per essere una brava mamma, no, mi correggo, per essere una mamma- che-ci-sta bisogna mettere in atto con i propri figli, il metodo Montessori.

Maria Montessori ha basato il suo metodo, la sua “pedagogia scientifica” come ad essa piaceva chiamarla, sulla libertà del bambini. Libertà di movimento, di apprendimento. Libertà nello spazio, e interazione con l’ambiente e con gli altri.

Bene sì. Bello tutto. Metterlo in atto non  è poi sempre facilissimo.

Io poi, non sono mai stata una “mamma-che-ci-sta”. Prima di tutto perchè sarei forse un po’ all’antica. Più all’antica di Maria. Sicuro. Io sono più dell’idea del “ti do la mano ti prendi il braccio”, Sì mica molto Montessoriano… Oh sono diffidente che vi devo dire…

Io sarei quella dalle poche regole, ma chiare e ferree. Io le so, tu le sai, il limite non si varca. Punto.

Forse un po’ estremista.

Eppure spesso mi sono “fatta portare, trascinare, dalle varie correnti alla moda” tra le mamme. L’idea dei pannolini lavabili, lo svezzamento vegan, la fascia porte bebè (di questa però mi sono INNAMORATA), i giocattoli esclusivamente di legno, gli swaddles (ADORO sempre e comunque… swaddle forever), ecc ecc. Sicuramente ne dimentico tante.

IMG_0704

Raramente ho seguito le “correnti”. Raramente ho portato una “filosofia” fino in fondo. Il parto lo volevo naturale sì. Ma ASSOLUTAMENTE con l’epidurale.

Ho voluto fortemente allattare mia figlia. Solo per sei mesi però. Alle tante mamme che mi chiedevano come mai non avessi voluto proseguire, ho risposto che tenevo tanto alla salute di mia figlia, ma anche a quella delle mie tette. E con una prima scarsa in partenza, volevo evitare di scendere sotto 0. Poco importa se hanno pensato male. Oggi non rimpiango nessuna mia scelta. Non ho mai fatta la doppia pesata. Peggio. Non pesavo mia figlia ogni settimana e quando le #bravemamme mi chiedevano “quanto pesaaaa?” spesso inventavo.

Sono sempre stata più che contraria al co-sleeping. Sin dalla nascita, Poussinou ha sempre dormito nel suo lettino, in camera sua. E non mi sono mai sentita in colpa.

lettino cameretta poussinou

Lasciare il bambino libero. Libero di giocare, libero di tirare fuori i propri giochi… Sì. Voi provateci con un papà ossessionato dall’ordine che riordina tutto ogni 15 minuti… Io personalmente ci ho rinunciato.

Interessante però è la visione montessoriana della cameretta. Un letto già “da grande” ma non troppo alto, a misura di bambino. L’idea è quella di lasciare il bambino di poterci accedere, scendere e salirci senza fatica, aiutandolo così ad essere più indipendente e libero dei suoi movimenti. Il resto degli spazi devono essere facilmente accessibili, permettendo al bambino di “esplorare” gli spazi e giocare a suo piacimento in tutta libertà. Un bel esempio di camera montessoriana lo trovate sul Blog di The Yummy Mom. A me è piaciuto un sacco.

Io però già ho fatto fatica col Feng Shui. Ora arriva pure l’arredamento montessoriano. No. E’ troppo. Ho quindi scelto la cameretta “a caso”, arredata con mobili regalati dal nonno. Tutta rosa e criticata dagli specialisti anti stereotipi di genere. Eggià. Ma che ci posso fare? A dipingerla non ci penso neanche. Però se poi mi nasce il maschio li sì che spacca. “Un maschio? Una stanza rosa?” – “Embè???? cosa sono questi STEREOTIPI???”

Cameretta a  caso. Giochi pure. Io sono personalmente un’amante dei giochi di legno. Li trovo più belli, più coinvolgenti e penso aiutino meglio a stimolare la fantasia del bambino. Non per questo abbiamo bannato i “terribili giochi di plastica”. Ultimamente, il nostro marchio favorito è Janod. Un marchio francese che realizza stupendi giocattoli in legno.

L’angolo musicale. Ecco. Questo forse è una delle poche “cose” montessoriane alla quale abbiamo aderito. MA, (c’è sempre un “ma”), la nostra Maria (Montessori ndr.) suggerisce di crearseli. Con scatole in latta o legno, fave, biglie, dischi vari ecc.

Un tempo fa ero piuttosto brava  con i lavoretti manuali. Poi ho smesso.

Se anche tu hai amici che SIMPATICAMENTE regalano un tamburo a tua figlia duenne, hai solo due soluzioni: 1. non invitarli più al prossimo compleanno, comprare tappi per le orecchie, un buon tranquillante e fare scivolare distrattamente le bacchette sotto il divano. 2. prenderla con “filosofia” e lasciare la tua piccola artista eprimersi a suon di musica sviluppando anche la sua sensibilità verso ritmo e suoni.

Dopo un’accurata riflessione, ho scelto la numero 2.

Al famoso tamburo di legno Chicco, abbiamo aggiunto una chitarra (Chicco) e qualche strumento di legno portati dalle nostra vacanze a Palma de Mallorca. Basta posi lasciarsi andare, fare casino e divertirsi.

poussinou musica chicco 2poussinou musica chiccopoussinou strumenti

 

 

Ah. Tra le varie attività consigliate dal metodo Montessori, tantissime hanno a che fare con i “lavoretti domestici” come aparecchiare il tavolo, rifare il letto, pulire un vetro o ancora spremere agrumi e grattuggiare formaggi.

Furba furba Maria! Ora torna tutto!

Che figata questa cosa del metodo Montessori!

 

 

 

 

 

 

By elise, 8 Febbraio 2015
  • 2
2 Comments
  • elena
    9 Febbraio 2015

    Ciao! Anche io come te non sono estremista in niente, anch’io ho allattato Leon praticamente sei mesi!

    Furba la montessori, molto facile a farlo più difficile da mettere in pratica però!

    • elise
      9 Febbraio 2015

      Già già già! Molto furba! Io avrei quasi voluto provare ma sinceramente mi sembrava anche troppo complicato (soprattutto se per più della metà della giornata la bambina sta coi nonni……………)
      In ogni caso bellissima la cameretta di Thiago! Mi è piaciuta davvero tanto!

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