Felicità, eclissi e primavera

Oggi è la giornata mondiale della felicità. Ed è pure Primavera. L’associazione dei due già mi potrebbe bastare.

Sole o non, poco importa. Oggi è Primavera. Da oggi si esce senza giubbotto pesante, da oggi si indossano fiori fino all’overdose, da oggi si sdoganano insalate e frutta fresca, da oggi si opta per gli occhiali da sole rosa, da oggi si tirano fuori monopattino e bicicletta, da oggi si raccolgono fiori, da oggi si ascoltano gli uccellini che cantano.

Da oggi per me un blush rosa shocking e un bel rossetto fucsia. Da oggi ancora marinières, ma  con gonne leggere.

Da oggi per Poussinou un giubbottino di jeans che mi fa tanto anni ’90 (ma gli anni ’90 mica son sinonimo di felicità?), mollettine in tessuto a pois, righe e fiori di tutti i colori. Da oggi abitini e gonne a ruota.

Da oggi è Primavera ed è subito felicità.

I libri sulla felicità sono il nostro pane quotidiano. I “petits bonheurs”, piccole pillole di felicità, piccoli gesti felici di tutti i giorni perché sì, è proprio nelle cose semplici che si nasconde la felicità.

Io sono felice quando:

– Al mattino Poussinou si alza da sola dal letto e mezza sveglia mezza addormentata mi corre tra le braccia

– trovo la moka già pulita al mattino (son cose…)

– il sole splende già al mattino

– Dopo una grossa giornata di lavoro Lui lo capisce al volo e massaggia i piedi sul divano magari pure davanti al mio programma preferito

– L’abito che sogno da un mese è ancora disponible e pure nella mia taglia (sarà forse strano ma queste semplici coincidenze, di solito nel mio caso, tengono del miracolo)

– Mordo nella prima fragola dell’anno

– Trovo una piantina di mughetto per il primo maggio

– Esco e mi rendo conto di non aver dimenticato nulla a casa (cosa che capita si e no un due/tre volte l’anno)

– In pieno inverno riusciamo a passare un mese intero senza richiedere l’intervento speciale del aerosol

– È venerdì sera

Poussinou è felice quando:

Si beh allora io glielo avrei anche chiesto ma lei ha risposto: “un cappello”.

Ah beh certo, originale eh. Soprattutto tenendo conto che i cappelli lei li sopporta difficilmente. Ma benissimo, ritirerò fuori queste dichiarazioni quest’estate sulla spiaggia!

Proverò io a stilare la sua lista. Che se non lo so io che sono la mamma…

Dicevo Poussinou è felice quando:

– Io o il suo papà torniamo dal lavoro alla sera

– Fa la “sirena” nel “bagno grande”

– Riordina le principesse tutte in fila attorno al bagno

– I tre telecomandi della tv sono ben allineati sul mobile

– riesce a nascondersi dai genitori più di 5 minuti tra due porte del mobile dei biscotti

– quando è sabato e si mangia pollo e patatine

– Può portare in giro DA SOLA il cagnolino di Mamie (poi fa nulla se la mamma perde 10 anni vita non appena molla il guinzaglio in mezzo alla strada)

– Si va a comprare il pane all’esselunga (che poi papà ha una tresca con la panettiera e riesce sempre a avere un panino aggratis)

– Praticamente sempre perché questa è la cosa bella dei bambini… Loro sono felici. Felici e basta. Felici sempre a prescindere.

Ah oggi c’era pure l’eclisse o l’eclisse che sia. Io non ci capisco nulla. Un po’ come quella cosa dei disegni con le stelle. Ricordo un estate al mare con un mio ex fidanzato. “Guarda le stelle che belle… Vedi? Quello è il carretto”

“Veramente no…”

“Ma si guarda li…”

“ehm no … Proprio no!”

“segui il mio dito guarda!”

“ah Sisi ora vedo!”

Non era vero… Ma in ogni caso io questa cosa non l’ho mai vista, mai capita e fondamentalmente non mi interessa! Mi basta sapere che le stelle ci sono!

Come direbbe una mia amica “credo che la gente vede cose che io proprio non vedo…”

Questo post è stato scritto un po ieri notte, un po stamattina, un po’ nella metro e un po’ per strada. Abbiate pazienza… La foto in evidenza la metterò a casa. Cioè stasera tipo alle 20. Utilissimo.