Non fate figli

È successa una cosa strana mentre aspettavo Sophia. Io che non ero poi così empatica, io che ancora non capivo del tutto cosa significasse l’amore materno, mi guardavo in loop programmi sulla gravidanza e il parto, da “16 anni incinta” a “Reparto Maternità”.

Questo fino a quando mi sono imbattuta in una puntata nella quale un neonato veniva abbandonato dalla mamma.

Lo vedevo piangere e tremare con quella bocca che si ciucciava le dita cercando disperatamente il seno di sua madre.

Non credo che dimenticherò questa scena. Ogni tanto torna come un tormento che cerco di dimenticare.

E da allora mi chiedo: perché?

Faccio, lo ammetto, tremendamente fatica a capire ed accettare alcune situazioni che ancora e tutt’ora non riesco a nominare.

E mentre la cronaca mi sbatte in faccia gli episodi più neri, mentre i gruppi su Facebook contano sempre più lamentele di neo mamme sbadate, mamme per caso, mamme per gioco che pur facendo fatica rimangono di nuovo incinta per poi pentirsene non appena finito l’atto (ma sono già collegate sui social il cellulare in mano per documentare la faccenda e chiedere pareri a migliaia di sconosciuti) mi verrebbe da fare un appello:

NON FATE FIGLI 

Non fate figli se non siete disposti a dimezzarvi. Non fate figli se non volete dividere il vostro piatto e lasciare le patatine più belle (quelle dorate e croccanti).

Non fate figli se siete gelose di quel cuscino comodissimo. Se non siete in grado di fare spazio nel vostro letto.

Non fate figli se non vi piace il Natale, se non avete il “culto del regalo”, peggio ancora del “dono”.

Il dono di sé e di tutt’altro.

Se non volete subirvi Peppa Pig e quella lagna di Daniel Tiger.

Non fate figli se proprio non sopportate Rovazzi (ma con buone probabilità se aspettate qualche anno potreste cavarvela comunque).

Non fate figli se non siete pronte a stravolgere io vostro ordine, la vostra organizzazione. Se siete di quelle che non sposterebbero una riunione per nulla al mondo. Se non uscireste prima dall’ufficio manco se vi aspettasse Jude Law giù da basse in doppia fila.

Non fate figli se non vi piace l’idea di imparare di nuovo tutte le filastrocche.

Non fate figli se soffrite il solletico.

E se non volete giocare a nascondino.

Non fate figli se non volete sporcarvi di cioccolata. Se non credete in Babbo Natale.

Non fate figli se non siete disposti a darvi incondizionatamente. Ad amare senza limiti. A conoscere gioia e paura, spesso contemporaneamente.

Non fate figli se non avete tanto amore da dare.

Non fate figli. Non fateli, se non siete convinti in fondo di volerli davvero. 

Fateci un favore.

A noi mamme dal cuore fragile. A loro, piccoli esseri indifesi.

Abbiate pietà.

Abbiate rispetto di chi questi figli, non potrà nemmeno mai sentirli crescere nel proprio grembo, né partorirli né quantomeno cullarli.

Non fate figli.

E no. Non c’è depressione che tenga.

No.