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Quando una francese in Italia diventa mamma

  • 28 Aprile 2015
  • By elise
  • 4 Comments
Quando una francese in Italia diventa mamma

La questione della vita in un paese straniero è sempre un po’ complicata. Vabbè… sempre no. Quasi sempre. Tante, troppe cose sono molto difficili da capire, peggio da spiegare. Si fa e basta. Ed è pure bello in fondo. La cosa è che pure “sbarcando” in un paese molto simile in fine al tuo, come potrebbero essere Francia e Italia, l’impatto è sempre forte e il cambiamento enorme.

E più passano gli anni, più ti chiedi: ma io chi sono? Dove sto? Di qua o di là?

Si ha sempre l’impressione di avere “le chiappe tra due sedie” come si usa dire a casa 😀

Quando arrivi, non vedi l’ora di tornare a casa. E ogni vacanza è dedicata ad assaporare, approfittare, fare il pieno delle “cose di  casa”. Famiglia, luoghi, cibo, quaderni con quadretti e righe piccole.

Ti ritrovi a legare con cose da sempre scontate. A cercare ricette di prodotti che hai sempre trovato facilmente dietro l’angolo.

Poi passano gli anni. E quella tua seconda casa diventa sempre più tua. Ti sorprendi a portare a casa alcune “cose” della tua nuova vita. Marchi di abbigliamento (a 13 anni anche le mie cugine vestivano Onyx!), canzoni di qui uscite prima (ho fatto scoprire Alicia Keys a tanti francesi in famiglia con il suo primissimo singolo) e inizi pure a “parlare strano”. Quasi da un giorno a l’altro per me una “partita di calcio” si traduceva letteralmente in francese con “partie“. Termine che provocava l’ilarità della mia famiglia per quanto sia scorretto in francese.

Poi all’improvviso, mentre sei in vacanze ti mancano terribilmente la pizza, gli amici, il caffè… Aahh il caffè.

Non sai davvero quando né come è successo ma è successo. Da “là” sei passata di “qua”. E un po’ ti dispiace perchè ti sembra di rinnegare quasi ciò che sei. Ma in fondo  no. Sei solo un mix un po’ fai da te.

Anni dopo diventi mamma. E in quel momento succede in te qualcosa di inevitabile. Per quanto possiamo sentirci europei, cittadini del mondo, le radici, quelle vere, non muoiono mai. Anzì. Rifioriscono e diventano più forti. Questo ha quasi dell’incredibile e faccio fatica a spiegarlo, ma non mi sono mai sentita più “francese” di quando sono diventata mamma.

Questo perché mettere al mondo una vita ti rimanda al tuo passato. In un attimo ciò che contava anche poco fino a qualche mese fa diventa per te importantissimo, quasi fondamentale. La lingua, le ninne nanne che ti cantava la mamma, i  cartoni ai quali ti appassionavi, le letture della buonanotte. I giochi.

Io per esempio, mi sono sorpresa a  cercare su Ebay la mia Barbie preferita, reduce dagli anni ’80.

E’ matematico. Una delle poche certezze nella vita. Mi fa sempre sorridere un mio amico, fidanzato con una giovanissima ragazza tedesca  che afferma: no se mai dovessimo aver figli parleremo loro in italiano. Non c’è dubbio. Lei odia il tedesco!

Mi fa sorridere perché non è così. E sarei pronta a metterci la mano sul fuoco. D’altronde io non mi ero minimamente (e giustamente) posta la domanda prima di mettere al mondo mia figlia. Sì certo, pensavo che sarebbe stato importante ma mai così evidente e fondamentale.

E dopottutto, “chauvinismo” a parte, per me rimane lo stesso una ricchezza innata per un figlio. Perché rinnegare lui una seconda lingua fin da subito? Perché privarlo di una seconda cultura che appartiene lui?

Allora ecco. A costo di sembrare nazionalista,  ho deciso di rivendicare ciò che sono. E quest’anno sono pure facilitata! Lo avrete notato… lo stile “bon ton” e “francese” è all’onore nella buona parte delle vetrine de negozi e nelle collezioni spring-summer!

Io ho sdoganato la mia collezione di marinières, e messo all’onore i miei brand favoriti. Quelli del cuore. Nel mio guardaroba, righe Petit Bateau, vestiti Comptoir des Cotonniers senza dimenticare l’intramontabile trench, un paio di tennis Bensimon (bianche mi raccomando! Monsieur Bensimon dixit!) e per completare il look, la mia adorata Pliage Cuir di Longchamp! Color cuoio per le giornate “passe-partout”, giallo limone invece per i look più estivi!

E per Poussinou? Beh… se mi seguite saprete già i brand che preferisco per il suo guardaroba. Oggi però vi voglio parlare del mio nuovo coup de coeur a misura di bimbi: Rue des Enfants.

Una boutique deliziosa aperta da due francesi in italia: Géraldine e Alexandra.

Fashion designer di formazione, Géraldine e Alexandra hanno deciso di creare una boutique intima e a misura di mamma e bambino, che rispecchiasse a piano il loro gusto. Brand selezionati e di n icchia come Arsène et les Pipelettes, Mon Marcel, Mon Bonheur du Jour, C de C ma ancora Sonatina, Lupus in Fabula, Monellina o Jo Milano. Brand scelti per il gusto bon ton e per l’eccellenza dei materiali, per lo stile francese e il made in Italy.

Per me non c’è dubbio, è stato amore a prima vista. Un mezzo piede poggiato in boutique e già mi meraviglio: Bécassine!!!!! L’eroina della mia infanzia… Che qui non si conosce. Il libro che sfogliavo dalla nonna… La bambola di lana proprio come quella che ho a casa!

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Ecco… in un secondo io lì ero già a casa. I colori dell’ambiente mi hanno sedotta immediatamente. Così come i giochi di legno scovati nelle “brocantes“, nei mercatini francesi. I libri della mia infanzia che non avrei mai pensato trovare in Italia. Piccoli doudous realizzati all’uncinetto, cuscini peluches realizzati a mano da Géraldine e Alexandra che confezionano pure adorabili fiocchi nascita. “In Francia non esistono, qui abbiamo dovuto adeguarci velocemente alle richieste dei clienti, e ci abbiamo preso gusto“.

Che dire… io ho già pensato a commissionare il mio (si ok c’è anora un bel po’ di tempo)

Non è stata solo una bella scoperta, è stato un bellissimo incontro. Con due ragazze piene di talento, solari e che “parlano strano come me”. Per una volta ho potuto parlare a modo  mio, mischiando italiano e francese senza senso perché tanto, loro mi capiscono!

Ci siamo potuti scambiare consigli e indirizzi da “mamme francesi in Italia” e io mi sono sentita bene.

Mi sono sentita talmente bene, che ho pure iniziato a fare un po’ di “shopping da maschietto in arrivo”. E questo, lo immaginerete, per me è stato un favoloso nuovo inizio pieno di novolette di stoffa, bavaglini bandana, doudous da coccolare e piccoli baby look da comprare!

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Vi lascio con il mio nuovo avatar creato dalla designer Kanako per la App. My Little Paris.

Che dite mi assomiglia? 😀

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By elise, 28 Aprile 2015
  • 4
4 Comments
  • theSwingingMom
    29 Aprile 2015

    che bello questo post! Non solo per l’ambientazione -chettelodicoafare- ma perché anche per me è lo stesso: la maternità ti riporta inevitabilmente “alle origini”, su tutti i fronti, quindi capisco perfettamente il tuo tornare francese, poi con questi incentivi 😉 io aspetto con impazienza di vedere il tuo petit garcon, sarà di sicuro un monello dal super stile 😉

    • elise
      29 Aprile 2015

      E’ vero… a volte lo si scambia con del “nazionalismo” ma non è questo… E’ proprio una questione di cuore, e di ricordi d’infanzia! Sono felice di esser stata capita 😉
      E per il petit garçon…. sono pronta anch’io ad incontrarlo!!!!!!!!!! E da Rue des Enfanst ho pure addocchiato cose carinissime per lui <3

  • Irene
    11 Aprile 2017

    BONJOUR!

    Miniampère a Milano!!!⭐️

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