in Bimbo, Cerimonia

Pasqua con chi vuoi… o no?

  • 9 Aprile 2020
  • By elise
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Pasqua in quarantena, chi l’avrebbe mai detto? In barba alle previsioni e pianificazioni, quanto meno quest’anno i brainstorming famigliari avranno avuto la vita facile.

Da chi festeggiamo quest’anno? Da me, da te? Chi fa l’agnello? O era meglio il capretto? Facciamo veg’ quest’anno? Pastiera o colomba? E se facessimo una crostata? Non comprateci cioccolata che già se ne mangia troppa!

E all’improvviso quei pranzi infiniti e le diatribe sul menù, ci sembrano la cosa più dolce del mondo.

Pasqua in quarantena: si festeggia?

Sì, ovviamente. E questo non perché io sia particolarmente legata alle tradizioni (anche se…) ma ancora una volta, e come ve lo raccontavo nel post precedente, per tentare di mantenere una specie di normalità, di cui i bambini hanno disperatamente bisogno.

Inutile negare la realtà, la routine fa bene, a tutti, grandi come piccoli. E nonostante la gravità della situazione mondiale, sarà nelle piccole belle cose che troveranno/troveremo conforto.

Allora sì, abbiamo riunito la nostra piccola ma già affollata famiglia per un meeting organizzativo al quale sono stati invitati tutti a partecipare (sì, anche la piccolina). Perché oggi più che mai serve il contributo di tutti. Pasqua dovrà essere fatta di cibo che possa medicare il cuore, di quei piatti buoni ma semplici (anche perché non sono mica Carlo Cracco) che facciano sentire bene e che piacciano a tutti, di una bella tavola imbandita che Csaba scansati, qualche candele e decorazioni. Chissà ma che decidiamo di mangiare fuori in terrazzo…

Pasqua dovrà esser fatta di pane fatto in casa (si, arridaje!), magari persino di pasta fatta in casa e chissà che non mi metta anche a fare una pastiera (alla peggio, dopo la quarantena potrò anche tentare la candidatura a Masterchef!)

A Pasqua indosseremo lo stesso i nostri abiti migliori, i bambini scenderanno giù in giardino a fare la caccia alle uova (e ad altri tipi di regalini, ma questo perché io devo aver ricevuto gli unici esemplari di bambini non golosi di dolci. Per dire, se le uova pasquali fossero fatti di focaccia….)

Pasqua: giusto festeggiare in pandemia?

Per molti potrebbe sembrare fuori luogo. E come dar loro torto? Non c’è proprio nulla da festeggiare, la situazione è drammatica e ogni giorno che passa dovremmo ringraziare di essere ancora in vita e in salute, invece di lamentarci per l’isolamento che poi proprio isolamento non è. Vero, questo periodo ci mette a dura prova. Tutti, persino chi ha i nervi più saldi. Perché questo non è un gioco e dietro ogni pagnotta sfornata nella cucina di casa e dietro ogni video di TikTok girato con i propri figli, ci sono persone e famiglie che combattono la stessa battaglia, a prescindere dai metri quadri di casa.

“La quarantena non è uguale per tutti” scriveva qualcuno sui social, ed è purtroppo proprio vero. Sarebbe bello poter combattere tutti insiee ad armi uguali, ma non dobbiame perdere lo stesso di vista l’obbiettivo.

Allora sì, si festeggia, nonostante tutto. Nonostante la solitudine e la lontananza. Nonostante la quarantena. Si festeggia la vita, la speranza, e si ricorda, anche specialmente ai nostri figli, che stiamo tutti insieme, scrivendo una pagina di storia. E come la si leggerà, un domani, dipende anche dalle nostre azioni.

I vestiti di Sophia e Lola Rose ci sono stati offerti da Simonetta

By elise, 9 Aprile 2020
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