in Fashion, Papà

Come vestire gli uomini

  • 20 Giugno 2015
  • By elise
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Come vestire gli uomini

Come vestire un uomo? Sì avete capito bene. Sono passata dal neonato (maschio) alla  versione grande (masculo). Nel pieno della Men’s Fashion Week qualche considerazione sul guardaroba dei nostri uomini.

Non appena finito Pitti Uomo sta iniziando la kermesse dedicata alla moda maschile per la prossima primavera-estate 2016. Io non so ancora cosa pensare a riguardo. O si? O no…

Certo, quest’anno la seguirò dal divano, connessa su smartphone, iPad, social vari e pc che sia. Siamo in una botte di ferro. Lo streaming non mi è mai piaciuto  così tanto, lo ammetto. Gli standing e le file interminabili all’ingresso le lascio alle novelline in materia, esaltate al pensiero di andare ad una sfilata. Con la speranza di leggere FINALMENTE nomi di marchi e stilisti senza storpiature né errori. L’ultima volta leggendo “Hermés” su uno dei tanti nuovi cosiddetti “fashion blog” ho avuto un mancamento.

Ora tutti con me:

Pierre Hermé

Thierry Hermès

Tutto chiaro?

Uno dei veri motivi della mia assenza alle sfilate maschili, oltre alla gravidanza, è lo spannolinamento intenso di Poussinou. Praticamente la mia giornata prosegue al ritmo di “Una collezione che gioca con lo spirito couture che..” MAMMA PIPìììììììì “revers con tessuti a contrasto, denim di seta e lana…” MAMMAAAAAA PIPI’ PIPI’ “la palette parte dei classici grigi fino a…” MAMMA PRESTO CORRIIIIIIIII

Giusto per darvi un’idea.

Però ho voluto lo stesso dirvi la mia, in merito alla moda maschile (che fondamentalmente odio).

Come deve vestire un’uomo? Certo, è piuttosto soggettivo. Io, per esempio, ho cambiato idea (e meno male) nel corso degli anni. A 17 anni mi faceva impazzire lo stile skater con baggy a vita bassa che lasciassero (intra)vedere i boxer a quadri. Ecco… a 30 anni non più. Anzì, direi che i pantaloni a vita bassa con cavallo che flirta con le ginocchia sono una delle cose che oggi mi fanno rabbrividire. Quasi quanto i sandali  con i famosi calzini bianchi.

Sì a:

La camicia sempre e comunque. Elegante. Bianca e classica. La camicia con gemelli. La camicia di lino. La camicia a pois, a micro righe. La camicia in denim.

BAGUTTA UOMO_PITTI GIUGNO 2015_CAMICIA FIL - COUPE' BLU (Copy)Bagutta

Il chino. Il denim, certo, è sempre una buona idea. Il chino ancora di più. Casual ma elegante, perfetto in  versione slim fit.

LOW BRAND_ss16 pant (Copy)Low Brand

Le righe. Macro o  micro. orizzontali (soprattutto) ma anche verticali (quanto basta). Marinières oppure grafiche. Sulla maglia, la t-shirt, la felpa o il capospalla.

DONDUP SS16 MEN'S COLLECTION_9 (Copy)Dondup

DONDUP SS16 MEN'S COLLECTION_6 (Copy)Dondup

La t-shirt. Tasto dolente. In pratica non saprei decidermi. La me la t-shirt piace. Anche sportiva, in tinta unita, in tessuto mélange.

Leitmotiv_Arizona Dream_ (6) (Copy)Leitmotiv

Da evitare: la t-shirt da supereroe. La t-shirt del concerto di 15 anni fa, rimasuglio dell’ormai finita adolescenza. La t-shirt con messaggi subliminali di dubbio gusto. Se proprio deve parlare per voi, che dica una verità.

10 ANS AMERICAN VINTAGEAmerican Vintage

Il parka. Mi piace sempre più. Anzi devo dire che il capospalla dalla lunghezza 3/4 mi convince sempre più.

DONDUP SS16 MEN'S COLLECTION_10 (Copy)Dondup

La giacca in pelle. Un classico. Un intramontabile. E non dovrei aver bisogno di aggiungere altro.

GAS SS 16_MAN 1-1 (Copy)Gas

Underwear curato. Sembra cosa ovvia ma purtroppo non lo è. Per underwear intendo anche pigiami & co. Sicuramente io sarò fissata. L’intimo, che sia femminile, maschile e persino quello dei bambini deve essere PERFETTO. E su questo non transigo.

Oltre ai calzini a letto (a me non interessa che ci siano 10 gradi. Piuttosto si opta per il doppio piumone!) a provocarmi crisi di orticaria c’è l’intimo “da mercato”. Ovvero la mutanda (slip) con elastico parlato in cui si legge un marchio farlocco oppure l’evergreen scritta “UOMO” all-over (nel caso avessimo dei dubbi…)

No agli slip, sì ai boxer. No al sintetico, sì alla seta (con parsimonia… evitiamo l’effetto pugilato). No ai pantaloni di cotone che si deformano dopo tre lavaggi e creano un improbabile effetto sacco, si ai pantaloni dal taglio quasi sartoriale, a righe o quadri.

Laperla_sfilata_17 (Copy)La Perla

No a:

Le boat shoes. Mi spiace ma non le digerisco. Ogni estate spero con tutto il cuore di non rivederle eppure anche quest’anno Pitti me le ha sfoggiate. Per me è no.

Il risvoltino. Chiunque abbia lanciato la tendenza deve all’umanità un messaggio con tanto di scuse pubbliche. Questo vale anche per i pantaloni corti sopra alla caviglia. Vi prego. No.

La gonna, l’abito o qualunque tipo di lunghezza non identificata, al ginocchio. Purtroppo conviene precisarlo. Io non posso vederle. Persino sugli scozzesi.

I jeans troppo larghi. Va bene che gli anni ’90 sono tornati in auge. Ma a tutto c’è un limite.

Il trench. Quello lasciatelo a noi donne, grazie.

La maglia traforata. O peggio: a rete. Non tutti possono essere Freddie Mercury.

La camicia da boscaiolo. Basta dai.

By elise, 20 Giugno 2015
Papà è
Quando nasce un papà?!
Maggio e piove!
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