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Fratello e sorella

  • 18 Gennaio 2016
  • By elise
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Fratello e sorella

Che io avessi preferito un’altra femmina ormai è noto a tutti. Eppure giorno dopo giorno scopro un mondo diverso. Anzì. Mondi diversi. Il mio, nostro, quello di una  mamma e un figlio maschio, ma sopratutto il loro: quello tra due fratelli. O meglio tra fratello e sorella.

 

Gelosia? Questa sconosciuta. Noi eravamo preparati all’idea. No, falso. Ci preparavamo a doverci forse confrontare con la gelosia della piccola di famiglia e l’unica di casa, con l’unico amore di mamma e papà, alle prese con un fagottino nuovo nuovo e l’inizio della scuola materna. Ma preparati no. D’altronde lo si è mai?

Non so se esiste o meno una regola. Penso che ognuno faccia a modo suo. Noi abbiamo deciso di aspettare che fosse lei a parlarne a chiedere, a esprimersi. Sia sulla questione scuola, che sulla questione fratellino.

Non dico che sia stato grazie a questa strategia se  così vogliamo chiamarla, se Poussinou abbia accettato tutto così facilmente. Penso  che non ci sia regola che tenga, né bimbo che tenga. Va a fortuna. O a caso. Noi possiamo solo  cercare di essere d’aiuto.

Io sognavo per lei una sorella.  Con la quale giocare a Barbie e ai Mini Pony. Sognavo montagne di tulle e serate con le principesse Disney. Invece dovrò slalommare in casa tra i giochi di una e quelli dell’altro.

Temevo non potessero avere la stessa complicità di quelle che avevo con le mie sorelle, ma anche con le mie cugine (tutte femmine… sì sì, tutte proprio tutte) e invece rimango incantata solo a guardarli.

A soli due mesi e mezzo Petit frère sorride al solo suono della sua voce. Quando la vede gli si illuminano gli occhi. Una faccia felice e eccitata così, ce l’ha soltanto per lei e per la tetta (e ho detto tutto!). Poussinou invece ha ormai messo il suo fratellino in cima alla sua lista. E’ la sua prima preoccupazione al mattino, l’ultima prima di dormire. Il primo sulle sue liste degli invitati, colui, l’unico, che è riuscito a superare il cuginetto grande nel suo cuore.

Maman, io lo amo troppo il mio piccolino

Potevo forse chiedere di meglio?

I fratelli, maschi o femmine che siano imparano a dividere certo, ma anche a condividere sopratutto.

A condividere amore, coccole, mamma e papà, divano, tv, giochi e racconti.

A condividere tanto, forse troppo. Quest’inverno durante le feste natalizie hanno persino dovuto condividere i loro bei virus, dalla bronchite alla bronchiolite.

A condividere anche i look! Quando non sono le stampe o gli outfit ad unirli, allora saranno i brand.

Avevo pensato e preparato tutta una serie di post prima e durante le vacanze natalizie. Il destino purtroppo ha deciso altrimenti.

Sta di fatto però  che vi voglio comnque parlare di uno dei nostri outfit di festa. Due look, per lui elei, firmato Byblos Boys & Girls.

Per Poussinou un completo elegante ma passe-partout. Ideale per festeggiare, ma anche per andare a scuola.

Troppe volte ci si lascia prendere la mano, scegliendo abiti sbracciati, tulle e brillantini. Belli per carità (sapete bene che a me  il tulle basta e avanza per rendermi felice) ma non sempre pratici e  comodi per i piccoli. E poi quest’anno, con i virus in agguato, abbiamo voluto scegliere completi abbastanza “caldi”.

Una t-shirt con dettaglio e stampa in raso sul davanti, da abbinare ad un paio di shorts rossi. Ci piace: la versatilità della t-shirt, la comodità degli shorts chiusi con una zip sul davanti e restringibili grazie ad elastico e bottoni per regolarli al meglio in vita.

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Per petit frère invece una tutina ultra chic che mi ha fatto letteralmente impazzire.

Una tutina trompe l’oeil con gilet e papillon scozzese. Nulla di troppo “natalizio” (d’altronde il classico look “il mio primo Natale” mi ha sempre fatto rabbrividire, così  come i neonati vestiti da Babbo Natale), ma anzì, un look da riproporre anche per un “pranzo della domenica”, un compleanno, una cena fuori al ristorante.

Ci piace: il  materiale morbidissimo, i tanti bottoni che permettono di vestire e cambiare il bambino molto facilmente, la comodità della tutina. Se mai il bambino dovesse addormentarsi ancora vestito nessun problema. Sembra forse un dettaglio futile. Invece non lo è. Personalmente non amo lasciare il mio bambino in pigiama durante il giorno, così come non amo lasciarlo dormire di sera o di notte ancora vestito.

Un brand che riserva molte sorprese e che davvero merita. Outfit non solo belli e “trendy” ma comodi, pratici, e ben fatti.

Una bellissima realtà, che conquista mamme e bambini.

 

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By elise, 18 Gennaio 2016
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Colleziono borse, a mano o sotto gli occhi. Le marinière sono la mia Madeleine de Proust e il tulle una filosofia di vita!
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